Come fragole nel bosco

Ti amerò come sono capace
non come mi hanno insegnato.

Ti amerò come edera sui muri
come aquila affamata di vento.

E inventerò un modo tutto mio
per guardare a noi
come in un caleidoscopio:
spirali d’infinita bellezza.

Canterò il tuo nome, dolce
dentro ogni mia carezza.

Ti chiamerò come una stella
Pegaso forse Orione…

E in punta di dita disegnerò a pelle
il tuo profilo
chiedendo a prestito i colori
a un tramonto africano.

Abbraccerò i tuoi polsi
con prese di luce
il tuo collo con topazi e zaffiri.

Reciterò il nostro futuro in silenzio
come i monti innevati
parlano alla sera.

Non ti dirò “ora, non piangere, sei grande!”
Chiederò al tuo bambino di tornare bambino
per farti cullare da me.

Poi, la mattina,
quando uscirai di casa dentro al tuo abito da uomo
ti lascerò cadere nelle tasche pepite di coraggio
perché la tua giornata possa essere migliore
di quelle già vissute.

E quando sarai pronto a ripartire…
stanne certo, non ti chiederò di restare con me,
ma so che lo farai, perché noi siamo
come fragole nel bosco.


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